Attivita' Patronato INCA di Casale Monferrato 

Dott. Daniela Degiovanni

 

 

1978-1990:  750 denunce per malattia professionale a lavoratori dipendenti Eternit

Malattie piu frequentemente denunciate:

asbestosi
broncopneumopatia da silicati
tumore polmonare
mesotelioma pleurico e peritoneale
tumori a sede varia(laringe,rene,metastasi polmonari da neoplasie a varia sede in pazienti affetti da asbestosi)

N. Di casi riconosciuti e indennizzati da INAIL in prima istanza o dopo primo ricorso amministrativo:

82 (10,9%)

N. Di casi per cui si e' ricorsi a vie legali:

590 (78,4 %)

367 – asbestosi,broncopneumopatia da silicati

223 – neoplasie primitive o metastasi polmonari da neoplasie a sede varia

N. Cause positive:

367/590 (62,2 %)

255 – asbestosi, bronc.da silic.:

asbestosi

158

 

bronc.da silic.

97

 

 

112 – neoplasie+reversibilita':

tum. polmone

62

58m, 4f

mesot. pleur.

20

13m, 7f

mesot. perit.

12

6m, 6f

tum.laringe

2

2m

tum.rene

1

1m

tum. vescica

1

1m

tum.ovaio

2

2f

tum.colon

2

1m, 1f

mts. polm.

10

9m, 1f

________________

Il mio nome e' Degiovanni Daniela; sono medico-oncologo presso l'Ospedale di Casale Monf. E mi occupo di malattie asbesto-correlate da circa 25 anni. Nello spazio di tempo che mi e' concesso, desidero brevemente presentare i risultati di un lavoro durato circa 20 anni, in qualita' di consulente medico-legale per il piu' grande Patronato Sindacale della mia citta'.

L'obiettivo di questa relazione e' di sottolineare come una solida preparazione scientifica associata ad una convinta motivazione sociale possono, insieme,scavalcare i confini delle limitazioni legislative e normative e ridefinire nuovi percorsi.

Dal 1978 al 1996 ho svolto attivita' di consulenza medico-legale per malattie professionali presso il Patronato INCA-CGIL di casale monf.,citta' che ha visto attiva dagli inizi del 900 fino al 1986 la Eternit ,la piu' grande industria europea di manufatti in cemento-amianto (piu di 2.000 dipendenti ). Il compito del Patronato e' quello di provvedere alla denuncia di malattia professionale presso l'INAIL (Istituto Assicurazioni Infortuni sul Lavoro) e alla relativa richiesta di indennizzo per quei lavoratori che presentano segni clinici e strumentali di malattia. L'INAIL rappresenta l'istituto assicuratore e, come tale, si caratterizza per una rigorosa,spesso eccessiva fiscalita'nella valutazione della documentazione medico-clinica e, viceversa, per una scarsa attenzione alla sintomatologia denunciata dai lavoratori. E' facilmente comprensibile quanto importante sia, in questo contesto, il ruolo del medico consulente di Patronato; dipendono infatti dalla sua formazione e dalla sua motivazione, l'iter della denuncia presentata dal Patronato e l'eventuale ricorso alle vie legali,in caso di rifiuto di riconoscimento da parte dell'INAIL.

Per 20 anni ho svolto un lavoro che mi ha permesso di conoscere professionalmente e intimamente piu' di 2000 lavoratori della Eternit; attraverso i loro racconti di sofferenza e di rabbia, attraverso le visite ai loro polmoni offesi dall'inalazione di miliardi di fibre respirate in ambienti di lavoro non protetti e totalmente privi di sistemi di sicurezza, ho cresciuto dentro di me una profonda coscienza morale nei loro confronti, che mi ha permesso , tra innumerevoli difficolta', di lottare contro pregiudizi e vuoti culturali, contro mentalita' rigidamente conservatrici e sistemi chiusi ad ogni innovazione. Spesso la lotta si e' chiusa con la sconfitta, ma spesso gli sforzi sono stati premiati, con risultati considerevoli, sia sotto il profilo del riconoscimento del massimo diritto dei lavoratori , quello alla salute, e sia sotto quello dell'evoluzione legislativa. Alcune "storiche" e indimenticabili battaglie a livello locale, si sono poi tradotte in conquiste per i lavoratori di livello nazionale. Ricordo, per tutte, la conquista che il mio Patronato ottenne nel 1980, quando, in seguito a 3 cause legali contro l'INAIL che aveva negato il riconoscimento di malattia professionale a 3 lavoratori affetti da mesotelioma pleurico e da tumore polmonare senza asbestosi polmonare(fino ad allora ,infatti, la presenza di asbestosi era determinante per l'indennizzo ai lavoratori affetti da mesotelioma pleurico o tumore polmonare), conseguimmo non solo l'acquisizione del riconoscimento del danno da parte del Tribunale, ma anche una tale eco a livello nazionale di questi casi, che poco tempo dopo anche l'INAIL fu costretto a modificare la Tabella delle Malattie Professionali, includendo in quelle da indennizzare anche i casi di mesotelioma e tumore polmonare senza interstiziopatia asbestosica.

Negli stessi anni abbiamo ottenuto il riconoscimento da parte dell'INAIL del principio di "concausalita'" nel determinismo della morte nei soggetti asbestosici affetti da metastasi polmonari da tumori non polmonari ne' pleurici,ma a sede diversa, come colon, stomaco,rene, con conseguente reversibilita' della pensione di inabilita'al coniuge superstite.

Prima del 1978 le cause intentate dal Patronato contro l'INAIL per ottenere l'indennizzo della malattia o la reversibilita' ai superstiti erano state rarissime. Il gruppo che si costitui' in quegli anni, formato da medici,sindacalisti,avvocati, volontari, decise di dar vita ad un progetto-pilota; esso consisteva nell'intraprendere l'iter legale ogni qualvolta il medico riconoscesse nel caso i termini concreti per poter portare avanti la causa.

Fu una impresa molto faticosa, combattuta e a volte spericolata. Dal 1978 al 90, infatti……vedi tabelle.

Riteniamo che l'attivita' espletata dal '78 al '96 sia stata molto ricca di esperienza e di risposte positive. Quello che da questo lavoro abbiamo ricavato si puo'cosi' riassumere:

  • Spesso e' la motivazione sociale che,in assenza di leggi o normative chiare, o in presenza di leggi arcaiche, determina le svolte piu' significative nel raggiungimento di un obiettivo.

  • Il medico legale o del lavoro ha una funzione preminente nella difesa della salute del cittadino-lavoratore.

  • oggi piu' che mai sono necessari medici preparati in medicina del lavoro:ma la specializzazione di per se' non e' sufficiente, se ad essa non si associa la"curiosita" di approfondire,di mettersi in gioco in prima persona. L'ambiente del lavoro e' troppo soggetto a interessi forti e di parte, per poterlo delegare completamente al Legislatore o, peggio, alla sensibilita' del datore di lavoro.

  • Se a Casale non si fosse costituito nel passato questo gruppo di persone(medici, sindacalisti, volontari,avvocati,lavoratori) pronti ad esporsi in prima persona per ottenere i risultati che abbiamo visto, molti diritti non avrebbero ottenuto riconoscimento e molti cittadini,lasciati soli, non avrebbero ottenuto giustizia.

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Dott. Daniela Degiovanni
Casale Monferrato

June 8, 2001

 

 

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